Object Oriented Choreography propone un saggio performativo e un esperimento di lettura collettiva. Durante la performance, testo e movimento si intrecciano per esplorare l’informazione digitale attraverso due tipi di intelligenza: quella della parola e quella del corpo.
Attraverso l’interazione tra performer e pubblico si crea una forma di concentrazione espansa e dinamica, in cui l'attenzione dello spettatore fluttua da un polo all'altro, dal proprio smartphone allo spazio scenico, senza soluzione di continuità.
L'obbiettivo è quello di abitare insieme una condizione: annullare le distanze di un mondo sempre più ibrido, attraverso un approccio situato capace di muoversi e orientarsi in diversi strati della realtà.